Cronaca di Redazione , 28/10/2020 7:19

Decessi crescono dello 0,1%, a marzo del 4,6%

Terapia intensiva

Si muore di meno per Covid-19 in questo inizio di seconda ondata rispetto alla prima.

Il numero di decessi tra febbraio e marzo aumentava infatti giornalmente del 4,6%, mentre tra settembre e ottobre l'incremento giornaliero medio è dello 0,13%. A evidenziarlo è il nuovo rapporto OsservaSalute, con dati aggiornati al 24 ottobre, che mostra però anche la crescente pressione sulle strutture sanitarie in 7 regioni che vivono oggi un aumento esponenziale dei ricoveri e delle terapie intensive, se confrontato con quello della fase acuta di aprile.

Secondo l'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, coordinato dal Professor Walter Ricciardi, Direttore dell'Osservatorio e Ordinario di Igiene all'Università Cattolica di Roma e da Alessandro Solipaca, direttore Scientifico dell'Osservatorio, in testa alle regioni in difficoltà si conferma la Campania, con ricoveri più che raddoppiati rispetto ad aprile (+254%) e un +88% di posti letto in terapia intensiva occupati, seguita dal Lazio che ha un numero di ricoveri del +130% rispetto ad aprile e +82% di terapie intensive. Seguono la Sardegna (+250% ricoveri e 126% terapie intensive) e la Sicilia (+129% di ricoveri +132% terapie intensive), quindi Umbria (+124% ricoveri e +64% terapie intensive), Puglia (+86% ricoveri e +53 terapie intensive) e Basilicata (+136% ricoveri e +33% terapie intensive).

Rispetto alla prima fase, si legge, "la riduzione dei decessi può essere dovuta sia a una maggiore capacità di cura sia a una popolazione meno fragile, anche perché nella prima fase sono decedute le persone più anziane e fragili" spiega Solipaca. È importante migliorare la capacità di tracciamento dei contagi, per evitare che gli asintomatici possano trasmettere il virus. "E' stato molto grave - afferma Ricciardi - che, nella prima fase, circa 700mila siano sfuggiti alla diagnosi pur avendo i sintomi riconducibili al virus. Questo ha favorito sicuramente molti contagi che si sarebbero potuti evitare con un confinamento fiduciario".