Attualità di Redazione , 23/11/2020 21:10

Crisanti: "Dati su vaccino siano pubblici"

Andrea Crisanti

na questione di trasparenza e di correttezza scientifica: dopo le polemiche innescate dalle sue dichiarazioni di Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di Microbiologia dell'Università di Padova, il dibattito si sposta sulla correttezza della comunicazione scientifica. Lo stesso Crisanti, intervenendo a Buongiorno, su Sky TG24, ha citato l'editoriale di una delle più prestigiose riviste mediche internazionali, il British Medical Journal, che attacca duramente gli annunci su farmaci e vaccini fatti direttamente alla stampa prima della pubblicazione dei dati. "Ribadisco che sulle basi delle conoscenze che abbiamo oggi non mi farei il vaccino. Se dovessero rendere pubblici i dati e la comunità scientifica ne validasse la bontà me lo farei, non ho alcun dubbio su questo", ha rilevato Crisanti. "È una questione di trasparenza: se si vuole generare fiducia - ha aggiunto - bisogna essere trasparenti". Crisanti considera quindi irragionevole la reazione di molti esponenti del mondo scientifico alle sue affermazioni. Una "levata di scudi", la definisce "assolutamente irragionevole, perché non ho detto che non mi farò il vaccino, ma semplicemente che è necessario che tutti nella comunità scientifica abbiano accesso ai dati grezzi. In questo modo facciamo il vaccino tutti quanti, senza nessun timore e alcun retropensiero". Una posizione, quella di Crisanti, che ha "aspetti costruttivi", rileva l'immunologo Alberto Mantovani, direttore scientifico dell'Istituto clinico Humanitas. "Non posso che condividere con lui - ha detto - il rispetto dei dati, mi piace ragionare sui dati e mi piace un mondo di dati aperti e condivisi. Per giudizi specifici dobbiamo avere i dati". Mantovani giudica quindi l'attuale modalità di comunicazione dei dati sui vaccini "irrituale e non appropriata per tempi e modalità". Il nodo è nella procedura accelerata, che ha imposto nuove regole alla ricerca e alle modalità di approvazione di farmaci e vaccini. Un tema sul quale ha preso una posizione molto dura l'editoriale del British Medical Journal citato da Crisanti e scritto dal direttore esecutivo della rivista, Kamran Abbasi, dell'Imperial College di Londra, che definisce "preoccupante" quanto sta accadendo, rilevando che "governi e industrie devono smetterla di annunciare una politica scientifica tramite comunicati stampa" e che serve "piena trasparenza sui sistemi decisionali, sui processi e sul sapere chi è responsabile di che cosa". "Quando la buona scienza viene soppressa - afferma Abbasi - la gente muore".