Attualità di Redazione , 28/11/2020 12:38

Padova si muove per liberazione Djalali

ahmad

L'Università di Padova si mobilita per Ahmadreza Djalali, il ricercatore irano-svedese, conosciuto e stimato a livello internazionale come medico esperto di medicina dei disastri e assistenza umanitaria, condannato a morte in Iran. "Oggi pesa 51 kg e sta per essere trasferito nella prigione di Raja'i Shahr a Karaj perché venga eseguita la sentenza capitale a cui è stato condannato dalle autorità di Teheran. - si legge in un comunicato - Lo sappiamo tramite Vida Mehrannia, moglie Djalali, che, per la prima volta dopo oltre un mese, ha avuto la possibilità di parlargli al telefono per appena due minuti". "Nel 2016 - si ricorda - Djalali veniva arrestato mentre si trovava in Iran per partecipare ad alcuni seminari ai quali era stato invitato nelle Università di Teheran e Shiraz. Durante la detenzione e il processo Djalali non ha potuto difendersi liberamente, è stato torturato psicologicamente e fisicamente ed è stato privato delle cure mediche necessarie". "La difesa dei diritti accademici e, prima ancora, umani di un ricercatore è la difesa dei diritti per tutti, nello spirito della Patavina libertas che dura da 800 anni - dice Alessandro Paccagnella, Prorettore alle relazioni internazionali dell'Università di Padova -. L'ampia mobilitazione delle coscienze suscitata da questo caso è un messaggio e un'opportunità di riflettere per il suo Paese, e non solo: un popolo di antica civiltà e patria di antica scienza non può sentirsi così minacciato da uno studioso da doverne fermare per sempre il pensiero". La comunità accademica si mobilita con la Scholars at Risk (SAR), un network di oltre 500 università distribuite in 40 Paesi (tra cui l'Italia), che sostiene e incentiva il valore della libertà accademica. Nel gennaio 2018, SAR ha promosso la campagna #SaveAhmad attraverso i social media per esercitare pressioni sulle istituzioni pubbliche per sostenere il rilascio di Djalali. "Oggi - ricorda la nota - tutti abbiamo la possibilità di far sentire ad Ahmadreza Djalali il nostro sostegno anche sottoscrivendo l'appello in rete al link https://www.scholarsatrisk.org/actions/ahmadreza-djalali-iran/."