Cronaca di Redazione , 03/12/2020 10:29

Don Marco racconta il sostegno ai malati covid

Don Marco Galante a Schiavonia (foto Avvenire)

Don Marco Galante, cappellano dell'ospedale di Schiavonia, ha raccontato la sua esperienza all'interno del Covid Hospital in occasione dell'incontro virtuale 'L'amicizia e la cura' promosso dall'associazione Rosmini di Padova svoltosi lo scorso martedì.

Molti tra pazienti e sanitari hanno trovato in don Marco un appoggio, una persona pronta ad ascoltare e in molti si sono riavvicinati alla fede. Proprio lui ha voluto raccontare la sua esperienza riportata oggi dal'Gazzettino': "È un'esperienza ormai quotidiana, ed è cominciata la prima volta quando il figlio di una paziente ha avuto in qualche modo il mio numero di cellulare. Mi ha contattato chiedendomi di portare una carezza alla mamma e di dirle che era da parte dei suoi figli. Io sono entrato in stanza, tutto bardato, mi sono avvicinato a questa signora e le ho fatto la carezza dicendole che era da parte dei suoi figli. Lei ha appoggiato la faccia alla mia mano, quasi a voler sentire l'affetto dei suoi cari. Quando qualche giorno dopo è stata dimessa, ho ricevuto di nuovo una chiamata dal figlio. Stiamo portando a casa la mamma, ha detto che vuole conoscerti dal vivo, mi ha detto. Come dal vivo? Mi aveva visto per 17 lunghi giorni. L'ho raggiunta nell'androne dell'ospedale, dove mi ha chiesto di darle ancora una carezza, perché voleva sentirla sulla pelle, finalmente senza guanto".

Il prete però ha assistito anche una donna ceh non ce l'ha fatta: "La figlia mi ha chiesto di mettere tra le mani della mamma morente un rosario, perché era devota a Maria e di farle l'ultima carezza da parte sua. Sono cose che ti entrano dentro, ti commuovono profondamente".