Cronaca di Redazione , 03/12/2020 13:01

Zaia e le perplessità sul nuovo Dpcm

Luca Zaia

La bozza di Dpcm "lascia non poche perplessità". Lo ha detto ai giornalisti il presidente del Veneto Luca Zaia. "Questo Dpcm - ha proseguito - è talmente incisivo sugli aspetti degli spostamenti che il Governo si è visto costretto ad approvare un Decreto legge. Questo Dpcm qualche guaio ce lo dà".

E poi insiste ancora: "Con questo Dpcm per il nostro territorio Natale sarà un simil-lockdown. Ci sono due scenari - ha proseguito -: uno di natura umana, con la mancata ricongiunzione dei parenti se non abitano nello stesso Comune. Penso che questo aspetto per la Regione Veneto viene prima di tutti, e l'ho detto anche in Conferenza presidenti. Ci potevano essere mille altre soluzioni, magari giustificando il ricongiungimento familiare. L'altro aspetto è che per territori di periferia come i nostri, con comuni medi di 5.000 abitanti, c'è una sperequazione anche di livello costituzionale nei confronti di Comuni metropolitani più estesi. E' più sicuro un Comune di 5.000 abitanti - ha spiegato - che una metropoli di 3 milioni di abitanti dove tutti possono andare in giro".

Ha tuonoato poi sui ristori: "Qui non c'è traccia dei ristori. Si è fatto un decreto per la materia degli spostamenti, si poteva mettere in mezzo la garanzia dei ristori" ha sottolineato Zaia a proposito del Dpcm. "In molte attività - ha aggiunto - gli operatori sono disperati, poi c'è il mondo dell'intrattenimento, gli artisti, i teatri, le piscine, le palestre, ce n'è per tutti i gusti. Si rischia una guerra tra poveri, tra cittadini di serie A e serie B".

Per quanto riguarda la scuola e prefetti: "Qui siamo in ottimi rapporti con il Prefetto, con la direttrice dell'Ufficio scolastico regionale, abbiamo i piani pronti. Se proprio deve intervenire il Prefetto, lo faccia per le Regioni dove non sanno intervenire, non puoi esautorare per un'equa condivisione del malessere. Noi il piano ce l'abbiamo - ha aggiunto - non possiamo accettare una procedura del genere. Si dice che c'è il Tavolo in Prefettura, poi se non c'è accordo il presidente della Regione provvede con ordinanza. E allora, con tutto il rispetto, che me ne faccio del Tavolo prefettizio?".

"E' evidente che l'elaborazione è diventata un cerimoniale di corte. Si dice 'sentite le Regioni', ma se viene interpretato che poi lo pubblichi lo stesso, è inutile. Su alcuni aspetti si poteva lavorarci assieme" ha detto il presidente del Veneto. "La bozza - ha aggiunto - è arrivata stanotte, le osservazioni verranno mandate al Governo, se sarà magnanimo le accoglierà, se andrà a testa bassa pubblicherà il Dpcm così com'è. L'osservazione che abbiamo fatto sugli spostamenti è di sanità pubblica. Mi chiedo quale tecnico sanitario abbia avvallato una cosa del genere".

Da parte del Veneto "non c'è nessuna intenzione di fare ricorso" sul prossimo Dpcm, nonostante le critiche alla bozza di provvedimento. "L'ordinanza regionale - ha aggiunto Zaia - decade adesso, perché ci allineiamo al Dpcm. Avevamo deciso la chiusura dei centri commerciali, e adesso il Dpcm ancora una volta dice che le grandi strutture di vendita restano aperte".