Politica di Redazione , 22/12/2020 19:03

Regione, il Consiglio approva il bilancio

Palazzo Ferro Fini

Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato con 35 voti favorevoli e 9 contrari, il terzo e ultimo provvedimento della manovra di bilancio 2021-23, cioè il documento tabellare con le voci di entrata e di spesa della legge di bilancio. Hanno votato a favore i consiglieri di Zaia Presidente, Liga, Veneto Autonomia, Fratelli d’Italia, Forza Italia; contrari quelli del Pd, di M5S, Europa Verde, il Veneto che Vogliamo.



La manovra emendativa della sessione di bilancio (che comprende anche il collegato alla legge di stabilità e la legge di stabilità) ha portato a spostare circa 7 milioni di euro di risorse, su un bilancio che ha una dimensione complessiva per il 2021 di 17 miliardi, di cui 1,3 effettivamente destinabili a politiche e interventi regionali. Le richieste delle opposizioni su collegato e legge di stabilità hanno trovato parziale traduzione in nuove poste nella legge di bilancio riservate alla cultura, all’ambiente, alle imprese e alle politiche sociali. In particolare nel bilancio approvato per il 2021-23 ci sono 3,2 milioni di euro in più per la cultura e i beni culturali: 220 mila euro per il restauro dei danni della basilica di San Marco a causa dell’acqua alta; 350 mila euro per il Teatro stabile del Veneto, 250 mila euro per Arteven, 100 mila euro di contributi per il sistema delle sale cinematografiche del Veneto, 80 mila euro per la Fondazione Orchestra di Padova e del Veneto, 60 mila euro per il teatro Olimpico di Vicenza e 30 mila per il Nuovo Teatro comunale di Vicenza. Per la difesa del suolo i fondi a bilancio aumentano di 1.560.000 euro, per parchi e riserve naturali altri 300mila euro. Per le imprese venete il bilancio istituisce un fondo da 1,5 milioni di euro da destinare alle Camere di commercio del Veneto perchè eroghino misure di sostegno alle attività più colpite dalla crisi Covid o rimaste escluse da altre forme di sostegno. Sul fronte sociale il bilancio registra il segno più (100 mila euro) per le politiche di contrasto alla violenza contro le donne, per l’assegno di natalità (altri 100 mila euro) e per gli enti della tabella B, cioè le associazioni storiche dei ciechi e dei sordi (più 130 mila euro). Trova copertura in 150 mila euro l’iniziativa di una campagna informativa e di sensibilizzazione per la copertura vaccinale in Veneto. Ulteriori 50 mila euro vengono stanziati per lo sviluppo economico e sociale dei comuni del litorale veneto, Infine quasi 250 mila euro sono destinati agli organi istituzionali, per il personale delle segreterie degli assessori e per l’istituzione del premio a tesi di laurea sul contrasto alle mafie in memoria del magistrato Francesco Saverio Pavone.



Il relatore per l’Aula, il Presidente della Prima commissione Luciano Sandonà (Zaia Presidente) ha ricordato, in sede di discussione generale, alcuni passaggi formali relativi al Progetto di legge in questione. “Ai sensi della Legge regionale di contabilità, la n. 39/2001, e del principio contabile applicato alla programmazione di bilancio contenuto nel Decreto legislativo n. 118/2011, l’approvazione annuale dei documenti di bilancio della Regione del Veneto si realizza con l’approvazione di un disegno di legge finale per l’esercizio 2021 denominato ‘Bilancio di previsione 2021/2023’, uno strumento di previsione e programmazione finanziaria a breve e medio termine che concerne gli stati di previsione dell’entrata e della spesa del bilancio regionale 2021/2023 e dei relativi allegati, che, per quel che riguarda il totale complessivo delle spese per l’anno 2021, ammonta a 17.268,2 milioni”. “Si tratta - ha aggiunto il Presidente Sandonà - del documento che chiude la manovra di bilancio già affrontata nel dettaglio nei giorni scorsi nel con l’esame del DEFR, della legge di stabilità e del collegato”.



“Questo bilancio contiene una grave pecca - ha replicato la correlatrice del Progetto di legge Vanessa Camani (Partito Democratico) - perché è stato impostato sull’amministrazione ordinaria di questa Regione e non tiene conto del tempo straordinario che siamo costretti a vivere. È il tempo in cui servono scelte coraggiose e non contraddittorie, un bilancio nel quale l’unico grande investimento infrastrutturale è la Pedemontana Veneta, che congiunge la periferia di Vicenza alla periferia di Treviso, quando invece le nostre imprese, per esportare, avrebbero bisogno di una superstrada che le unisca all’Europa del Nord. Non può essere neanche il bilancio in cui continuiamo ad impegnare in maniera pesante la Regione in operazioni di natura derivata - penso a quello del 2003, che scadrà nel 2036, o a quello del 2005, che scadrà nel 2026: non è più il bilancio in cui possiamo permetterci di sprecare risorse in quelle operazioni finanziarie e, contemporaneamente, sostenere che servono maggiori risorse perché non ce ne sono abbastanza. Abbiamo costruito una proposta emendativa che riteniamo importante e che, per quanto articolata, non potrà da sola superare tutte le difficoltà. Crediamo però che da questa discussione di bilancio possa aprirsi una discussione per arrivare insieme ad un punto di condivisione e cioè una fotografia reale della situazione che stiamo vivendo”.



“A scanso di equivoci - ha affermato l’assessore al bilancio Francesco Calzavara, sempre in sede di discussione generale - il 2021 sarà l’undicesimo anno consecutivo di non applicazione dell’addizionale IRPEF, in Veneto. Quello che ci riserverà il futuro non lo so, ma devo essere chiaro: nel 2021 non ci sarà l’addizionale IRPEF. Si tratta sicuramente di un bilancio di emergenza per quanto riguarda il Covid, ma è un bilancio di emergenza anche per quanto riguarda i tempi di analisi e di approvazione di questo strumento, che ci permette di evitare l’esercizio provvisorio. È un bilancio comunque credibile, che continua a dare risposte importanti per la nostra Regione. Il 2021 sarà l’anno di costruzione del bilancio 2022: probabilmente, almeno nei primi sei mesi, sarà necessario analizzare in maniera puntuale quella che sarà l’evoluzione del Covid dal punto di vista economico e sanitario: in futuro, l’addizionale IRPEF funzionale al momento che stiamo vivendo dovrebbe trasformarsi in una sorta di tassa di scopo, più comprensibile da parte dei cittadini veneti rispetto a un’addizionale IRPEF tout-court”.



MA IL PD DICE NO

“In questi giorni c’è stata una dialettica franca; manteniamo un giudizio negativo su larga parte delle cose discusse e perciò il nostro voto non può che essere contrario. Ma abbiamo ben chiara una cosa: mentre siamo in Aula, fuori c’è una situazione drammatica e tutti insieme, maggioranza e opposizione, dovevamo dare un segno di responsabilità. Nessuno avrebbe capito un atteggiamento o una conduzione della sessione di bilancio diversi”. È quanto ha detto in dichiarazione di voto sul bilancio di previsione 2021/2023 il Capogruppo del Partito Democratico Veneto Giacomo Possamai. “Abbiamo provato fino in fondo a migliorare le proposte della Giunta, con tanti emendamenti, nessuno ostruzionistico, ma tutti costruiti per provare a dare un contributo - ha aggiunto Possamai - su alcuni abbiamo anche raccolto la disponibilità della maggioranza a dialogare. Il voto non può essere favorevole perché, come abbiamo spiegato più volte, non ci convince l’impianto complessivo: serviva più coraggio perché viviamo un momento straordinario. Ma siamo anche consapevoli che la vera battaglia comune in questo momento è fuori dall’aula e purtroppo ci impegnerà ancora per molti mesi”.



“Aumentato del 50% il finanziamento della Legge 48/2012 per le politiche regionali volte a prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata e per la promozione della legalità. È un messaggio tanto importante quanto doveroso, visto che le indagini di questi ultimi mesi hanno dimostrato come camorra e mafia siano sempre più radicate in Veneto”. In una nota, i rappresentanti del Partito Democratico Veneto a palazzo Ferro Fini, Francesca Zottis (Vicepresidente del Consiglio regionale con delega all’Osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata), Andrea Zanoni (Presidente della Quarta commissione che ha tra le proprie competenze la promozione della legalità), Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello e il Capogruppo Giacomo Possamai, esprimono la propria soddisfazione “Per i 150mila euro - originariamente erano 100mila - inseriti a bilancio in favore della Legge 48/2012 ‘Misure per l'attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, della corruzione nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile’. Durante i lavori in Aula avevamo sottolineato l’importanza di formare le nuove generazioni con eventi di sensibilizzazione presso le scuole e di intervenire anche insieme agli enti locali sulle modalità delle gare di appalto e la valorizzazione dei beni confiscati”.



“Con una situazione economica particolarmente difficile e i problemi di liquidità per molte imprese - concludono i Consiglieri - è indispensabile tenere ancora più alta la guardia, ognuno secondo le proprie competenze, per tutelare il tessuto sano del Veneto. Per questo un incremento così significativo delle risorse per la Legge 48/2012 è un segnale significativo di un’attenzione ritrovata”.