Cronaca di Redazione , 15/01/2021 12:08

Ascom: un nonno su due supporta figli e nipoti

Cronaca

Se la crisi economica da pandemia non ha gettato disperazione a piene mani sulle famiglie, questo è grazie ai nonni. Detto statisticamente: un nonno su due, in questi mesi, ha supportato economicamente la propria famiglia.

Il dato, niente affatto sorprendente, emerge dall'indagine realizzata dall'associazione 50&Più - aderente a Confcommercio che vanta oltre 330mila iscritti su tutto il territorio nazionale e che a Padova, con i suoi 5mila iscritti, è particolarmente forte.

Ebbene, per più del 73% degli intervistati – emerge dall’indagine - la famiglia è il punto focale per la ripresa sociale ed economica del Paese e la “silver economy” è stata centrale nella crisi. Condotta dall'istituto di ricerche di mercato Format Research, "L'emergenza Covid-19, primi sintomi di impatto sociale e prospettive nel nuovo periodo" (questo il nome affidato all’indagine) ha evidenziato aspettative diverse rispetto al prossimo futuro.

Più nel dettaglio: il 16,7% degli intervistati, ad esempio, si è dichiarato fiducioso di un ritorno alla normalità di sempre al termine della pandemia rispetto al 60,4% del totale che pensa si scoprirà una nuova normalità. Ma c'è anche chi (22,9%) ha dichiarato di non vedere prospettive per il futuro. 

In ogni caso è la famiglia quella che rientra più di ogni altra cosa nelle preoccupazioni degli intervistati.

Ad esempio, il 73,7% ha dichiarato di essere maggiormente preoccupato per il benessere della propria famiglia nell'arco dei prossimi tre anni, facendo seguire il lavoro, la salute e le relazioni sociali. Inoltre, il 71% si dice disposto a impiegare tempo e risorse alla cura della famiglia e nel 51,8% dei casi ritiene che il nucleo familiare sia il primo valore su cui investire per assicurare la coesione sociale tra i cittadini. “L’indagine – commenta il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin – è interessante soprattutto là dove rivela che il 70,6% degli intervistati pensa che nei prossimi tre anni la voce degli italiani non sarà ascoltata dai politici e più o meno la stessa percentuale crede che l'Italia, nei prossimi tre anni, diventerà un Paese fortemente impoverito e con scarse prospettive di crescita per il futuro. Una sorta di certificazione della preoccupazione palpabile che sta avvolgendo la nostra società e che trova un contenuto 30% convinto che, una volta passata la “buriana”, ci siano ottime prospettive per coloro che intenderanno investire e innovare”.

Fin qui il “sentiment” del campione preso nel suo complesso. Ma se si guarda, più nello specifico, ai lavoratori e ai pensionati che hanno preso parte all'indagine, di fronte alla domanda sulla loro situazione economico-finanziaria, il 36,5% dei lavoratori ha dichiarato di non aver subito alcuna riduzione della propria attività lavorativa, mentre il 2,8% (pur in presenza dell’impossibilità di licenziare) ha perso il lavoro e il 30,7% si è visto ridurre l'orario lavorativo e il reddito percepito. Situazione più felice, invece, per i pensionati che solo nel 3,7% dei casi hanno subito una riduzione della pensione. "Che la silver economy sia importante in periodi di profonda crisi, come quello che stiamo vivendo, non è un segreto per nessuno – conclude Renzo Capitanio, presidente di 50&Più Ascom Confcommercio Padova – e dunque adesso sono i nonni che sempre più spesso compensano le difficoltà economiche dei singoli nuclei, aiutando figli e nipoti".