Cronaca di Redazione , 15/01/2021 12:59

Incidenza in Veneto a 365 su 100mila abitanti

Cronaca

L'indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,09 (range 1,04-1,13) in aumento da cinque settimane. Lo evidenzia la bozza del monitoraggio settimanale ministero della Salute-Istituto supeiore di sanità.

Si osserva un aumento complessivo del rischio di una epidemia non controllata e non gestibile nel Paese dovuto ad un aumento diffuso della probabilità di trasmissione di SARS-CoV-2 in un contesto in cui l'impatto sui servizi assistenziali rimane alto nella maggior parte delle Regioni/PPAA. "Questa settimana si conferma il peggioramento generale della situazione epidemiologica nel Paese già osservato la settimana precedente" si legge nella bozza.

Undici Regioni/PPAA riportano una classificazione di rischio alto (contro 12 la settimana precedente), 10 a rischio moderato (di cui 4 ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e nessuna a rischio basso. Valore elevato di incidenza nella settimana di monitoraggio nella Regione Veneto (365,21 per 100.000 abitanti), PA di Bolzano (320,82), Emilia Romagna (284,64), e Friuli Venezia Giulia (270,77). E su tutto il territorio è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Per la seconda settimana consecutiva si osserva un aumento dell'incidenza a livello nazionale e fra le regioni si riscontrano valori elevati in Veneto (365,61 per 100.000), PA di Bolzano (320,82), Emilia Romagna (284,64), e Friuli Venezia Giulia (270,77). "Il Ssn ha mostrato i primi segni di criticità - si legge - quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni e una criticità di tenuta dei servizi con incidenze elevate".

Due Regioni/PPAA (Bolzano e Lombardia) hanno un Rt puntuale maggiore di 1,25 anche nel limite inferiore, compatibile quindi con uno scenario di tipo 3. Nove regioni (Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sicilia, Umbria e Valle d'Aosta) hanno un Rt puntuale maggiore a uno nel limite inferiore, compatibili con uno scenario tipo 2. Altre 10 hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno ma sono tutte, tranne una, con un Rt medio sopra uno o appena sotto.

Sono 12 le Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (contro le 13 della settimana precedente) mentre il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua a essere sopra la soglia critica (30%). Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in lieve aumento da 2.579 (04/01/2021) a 2.636 (12/01/2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche aumenta anche lievemente, passando da 23.317 (04/01/2021) a 23.712 (12/01/2021).

L'incidenza su tutto il territorio "è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Il servizio sanitario - si legge - ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni e una criticità di tenuta dei servizi con incidenze elevate".

L'epidemia resta in una fase delicata ed un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale.